Suoni, toni e semitoniOgni nota è un suono e, come tale, ha una frequenza definita che ne determina l'intonazione. In teoria, la gamma di frequenze che una nota può assumere è illimitata, ma in pratica è limitata dalla capacità uditiva umana, che comprende approssimativamente la banda da 20 a 20.000 Hertz. Inoltre, l'orecchio umano non distingue bene suoni con frequenze troppo simili. Il sistema musicale occidentale si basa su note che distano almeno un semitono l'una dall'altra. Il semitono è quindi l'unità base su cui si costruiscono le scale musicali occidentali. Il rapporto tra le frequenze di due note distanti un semitono è definito dalla formula: F2 = F1 * (21/12), dove F1 è la frequenza della prima nota e F2 quella della nota un semitono più alta. Questo significa che F2 = F1 * 1.059463094. Storicamente, il semitono era suddiviso in 4 o 5 commi, rendendo alcuni semitoni più lunghi di altri. Tuttavia, con l'adozione della scala temperata, tutti i semitoni sono stati uniformati. Questo è particolarmente rilevante per strumenti con tasti come la chitarra e il pianoforte, mentre strumenti ad arco mantengono la capacità di modulare la frequenza di un semitono. La differenziazione in commi non è generalmente preoccupante, poiché si considera che tutti i semitoni siano identici per adattarsi alle esigenze degli strumenti a tasti. Un tono equivale a due semitoni. Se si aumenta progressivamente la frequenza di una serie di suoni a intervalli di semitono, la 13ª nota avrà una frequenza doppia rispetto alla prima, e la 25ª quadrupla rispetto alla prima (e doppia rispetto alla 13ª). Ogni 12 semitoni (o 6 toni), la frequenza di un suono raddoppia. Il sistema musicale occidentale riconosce 12 note, ciascuna con un nome e una frequenza standard. Queste note sono: Do, Do#/Reb, Re, Re#/Mib, Mi, Fa, Fa#/Solb, Sol, Sol#/Lab, La, La#/Sib, Si (notazione latina) o C, C#/Db, D, D#/Eb, E, F, F#/Gb, G, G#/Ab, A, A#/Bb, B (notazione anglosassone). La nota La è standardizzata a 440 Hertz, da cui si calcolano le frequenze delle altre note. Alcune note hanno nomi doppi; ad esempio, Sol#/Lab indica che la nota può essere chiamata Sol# (sol diesis) o Lab (la bemolle), pur avendo la stessa frequenza. "Diesis" indica l'innalzamento di una nota di un semitono, mentre "bemolle" ne indica l'abbassamento. I nomi delle note identificano anche multipli e sottomultipli di frequenza; ad esempio, "La" può riferirsi a 440 Hz, 880 Hz, 220 Hz, ecc. Semplificando, diciamo che non è comune usare tutte e 12 le note in un pezzo musicale. Tradizionalmente, la musica è composta utilizzando gruppi di 7 note, definendo una scala. Ad esempio, Do Re Mi Fa Sol La Si è la Scala Maggiore di Do. Le scale differiscono per tonalità e per le distanze in semitoni tra le note. Per un approfondimento, si veda il paragrafo Scale, Intervalli, Tonalità. |
Spartiti
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