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Circolo delle quarte e quinte: Modulazioni

Come abbiamo visto in Scale, Intervalli, Tonalità, le scale sono schemi astratti applicabili a tutte e 12 le note, cioè a tutte e 12 le tonalità. Spesso, un pezzo musicale può modulare la tonalità, cambiando la tonalità di riferimento innalzandola o abbassandola. Ad esempio, un brano potrebbe iniziare in una Scala Maggiore di Do, poi passare a Sol e infine tornare a Do.

Questo tipo di cambiamento viene chiamato modulazione tonale. Generalmente, per cambiare tonalità, si sceglie una tonalità di arrivo che sia il più vicina possibile a quella di partenza, dove "vicino" significa che il numero di note diverse tra le due scale è il minimo possibile. Due tonalità diverse hanno almeno una nota diversa. Se il cambiamento coinvolge 3 o 4 note diverse, si tende a fare una modulazione intermedia, prima a una tonalità con una sola nota diversa, poi a una con due, e così via.

Ad esempio, se stiamo componendo un pezzo in Do Maggiore (Do, Re, Mi, Fa, Sol, La, Si) e vogliamo modulare in Re Maggiore (Re, Mi, Fa#, Sol, La, Si, Do#), notiamo che ci sono due note da cambiare: Fa a Fa# e Do a Do#. Potremmo quindi passare prima alla Scala Maggiore di Sol (Sol, La, Si, Do, Re, Mi, Fa#), modificando solo il Fa, e poi, dopo qualche nota, aggiungere il Do# mancante. Cambiare due note contemporaneamente potrebbe risultare sgradevole all'orecchio.

Ogni tonalità è caratterizzata da un certo numero di diesis (#) o bemolle (b) applicati a determinate note, posti all'inizio del pentagramma e noti come alterazioni in chiave, che restano costanti per tutto il pezzo a meno di specifiche indicazioni contrarie. Ad esempio:

  • La tonalità di Do Maggiore non ha alterazioni.
  • La tonalità di Sol Maggiore ha un Fa# in chiave.
  • La tonalità di Re Maggiore ha un Fa# e un Do# in chiave.

Utilizzando le note di una Scala Maggiore, è possibile costruire una Scala Minore Naturale, anche chiamata relativa minore, che si inizia un tono e mezzo sotto la tonica della Scala Maggiore corrispondente e viene denotata con una "m" dopo il nome della tonalità. Ad esempio, la relativa minore della Scala Maggiore di Do è la Scala Minore Naturale di La (Lam).

Esempi di alterazioni in chiave:
Alterazioni in chiave Alterazioni in chiave
Lo schema seguente indica le varie tonalità (Scale Maggiori e relative minori) con le caratteristiche alterazioni in chiave. Le tonalità dello stesso colore si susseguono aumentando o diminuendo di uno il numero di alterazioni in chiave.

TONALITA' Do
Lam
Fa
Rem
Sib
Solm
Mib
Dom
Lab
Fam
Reb
Sibm
Solb
Mibm
Dob
Labm
Do#
La#m
Fa#
Re#m
Si
Sol#m
Mi
Do#m
La
Fa#m
Re
Sim
Sol
Mim
Do
Lam
NUMERO DI ALTERAZIONI - 1 bem. 2 bem. 3 bem. 4 bem. 5 bem. 6 bem. 7 bem. 7 die. 6 die. 5 die. 4 die. 3 die. 2 die. 1 die. -
ALTERAZIONI - Sib
Sib
Mib
Sib
Mib
Lab
Sib
Mib
Lab
Reb
Sib
Mib
Lab
Reb
Solb
Sib
Mib
Lab
Reb
Solb
Dob
Sib
Mib
Lab
Reb
Solb
Dob
Fab
Fa#
Do#
Sol#
Re#
La#
Mi#
Si#
Fa#
Do#
Sol#
Re#
La#
Mi#
Fa#
Do#
Sol#
Re#
La#
Fa#
Do#
Sol#
Re#
Fa#
Do#
Sol#
Fa#
Do#
Fa#
-

Lo schema può essere letto da destra verso sinistra: in questo caso, le tonalità dello stesso colore distano tra loro una quinta giusta.

Oppure, può essere letto da sinistra verso destra: in questo caso, le tonalità dello stesso colore distano tra loro una quarta giusta.

Le tonalità maggiori di Si e Dob (e le loro relative minori) sono in realtà tonalità omofone, ovvero hanno nomi diversi ma i loro suoni sono identici. La stessa cosa vale per le coppie:

  • Solb - Fa#
  • Reb - C#